In una casa su una roccia, tra ciò che resta di un tempo ormai svanito, arrivano, in una sera di pioggia, alcuni uomini e donne. Appaiono come ombre di un passato che sembra dissolto per sempre e che, invece, rivive nella loro narrazione. E così, quelle vite banali, impastate di dolore, solitudine, tradimenti, piccole gioie e profonde delusioni, rivelano segreti, parole mai pronunciate, chiarimenti che arrivano a tempo scaduto. Il rancore si affianca all’amore, la nostalgia alla solitudine. Quello che in vita non seppero confessarsi, lo dicono ora con difficoltà e sollievo. Tutto ricomincerà o finirà per sempre nella casa, quella casa che per ciascuno di loro è stata un’ossessione, il luogo da cui fuggire e dove ritornare, l’assoluta protagonista delle loro vite.
ANTONELLA PRESUTTI
Antonella Presutti insegna Italiano e Latino nei Licei. Ha scritto alcuni saggi con Simonetta Tassinari: Un processo carbonaro, Il Molise prima del Molise, La miseria della democrazia e un romanzo, Lascia che spunti il mattino americano alla sua seconda edizione. Con Licia Vigliaridi il pamphlet Il fu Mattia Bazar, con Rossella Gianfagna Lettera agli studenti sulla politica e con Adele Fraracci Ridare la cicuta a Socrate. Ha pubblicato i romanzi Stabat Mater e Nevica poco e male. Diversi contributi e saggi sono inseriti in riviste e pubblicazioni specialistiche.